Studi - Ricerche Astrologiche
Nettuno, veleni e misteri
di Graziano Vagnozzo

I pianeti transaturniani si esprimono in modo molto più complesso di quanto non
facciano i
sette pianeti della tradizione, i quali ci parlano di
sentimenti comuni a tutte le creature viventi. L'aggressività marziana, la
prudenza saturnina, l'istinto materno lunare ad esempio sono caratteristiche che
possiamo trovare in molte creature di questo mondo. I pianeti moderni al
contrario sono portatori di tratti nettamente umani, quegli stessi che ci
tagliano definitivamente fuori dal mondo animale. Urano ci da la capacità di
produrre ed usare strumenti e tecnologie, Plutone ci da la consapevolezza della
morte con tutte le implicazioni emotive e filosofiche che ne conseguono, Nettuno
infine ci da l'immaginazione, a partire dai sogni ad occhi chiusi ed aperti fino
ad arrivare alle più sofisticate ipotesi religiose; Nettuno in sintesi ci
insegna che la realtà, quella che si vede e si tocca, è solo una delle opzioni
possibili.
Proprio a Nettuno l'astrologia collega le sostanze tossiche e, per estensione,
gli avvelenamenti.
Ho deciso di iniziare questo piccolo viaggio nel mondo dei veleni con il più
innocuo dei loro usi, ovvero quello letterario. Le migliori storie di
avvelenamento sono di certo quelle dei libri gialli dei primi del '900.
Perché si chiamano gialli? Quando negli anni '30 la Mondadori lanciò sul mercato
le sue collane di letteratura leggera identificò i libri d'amore con copertine
rosa, alla collana dei libri polizieschi il curatore Lorenzo Montano attribuì
invece la copertina di colore giallo. Per questo in Italia si continuano a
definire gialli quei libri che negli altri paesi si chiamano mystery, detective
story o thriller. I massimi esponenti di questo genere letterario sono senza
dubbio Agatha Christie e Sir Arthur Conan Doyle.
Agatha Christie
Carta
Astrale
Arthur Conan Doyle
Carta
Astrale
I temi di nascita dei due scrittori presentano certamente delle
analogie. Sono entrambi fortemente mercuriani, Vergine Ascendente Vergine la
Christie e Gemelli Ascendente Gemelli Conan Doyle, l’Aria poi ci pare
assolutamente dominante, infatti ambedue hanno la Luna e molti pianeti in questo
elemento. Ma entrambi presentano anche una forte componente nettuniana, l’astro
infatti è culminante al Medio Cielo della Christie in aspetto a Luna e
Ascendente; anche nel tema di Conan Doyle troviamo Nettuno nel punto più alto
del grafico e notiamo inoltre ben sei pianeti in Casa XII. In questi pochi
fattori è già possibile riconoscere l’essenza stessa della detective story.
Mercurio e l’Aria infatti rappresentano la ragione e l’intelligenza che si
scontrano col nemico di sempre ovvero l’impalpabile mistero di Nettuno.
Anche le vite dei due scrittori hanno qualche punto in comune.
Entrambi giunsero al successo letterario per caso. Agatha Christie infatti
scrisse il suo primo romanzo per via di una scommessa con la sorella (Giove in
quinta Casa in aspetto a Venere in terza), fu così che nacque Poirot che insieme
a Miss Parple sono i suoi più celebri personaggi. L’aneddoto vuole che
l’ispirazione per il primo romanzo le venne lavorando in ospedale come addetta
al dispensario, cioè all’armadietto dei veleni. Anche Conan Doyle iniziò a
scrivere più per diletto, il suo famosissimo Sherlock Holmes nacque tra una
visita e l’altra nel periodo in cui faceva il medico, professione che egli
doveva trovare piuttosto noiosa, infatti il suo celeberrimo investigatore non è
un medico, lo è invece il suo gregario Watson destinato a stupirsi sempre della
genialità di Holmes e ad essere apostrofato con l’immancabile “Elementare
Watson!”.
Ci colpisce come questi due grandi scrittori, maestri di logica e tessitori di
trame, siano fortemente compensati dalla sregolatezza nettuniana. Sherlock
Holmes infatti fa uso di morfina e cocaina e non è difficile immaginare che
Conan Doyle abbia attribuito al suo personaggio questo vizio perché ne era
vittima egli stesso. D’altro canto la Christie non è da meno, dopo alcune
vicissitudini personali infatti per un certo periodo scomparve senza lasciare
traccia. Fu ritrovata dopo molte ricerche in un paesino sperduto della campagna
inglese sotto l’effetto di un’amnesia.
Fin qui le similitudini, c’è però una differenza sostanziale nello stile dei due
scrittori e nel loro modo di esprimere l’intelligenza mercuriana attraverso i
loro personaggi. Sherlock Holmes è il segugio per antonomasia: segue le orme,
pedina i sospettati usando mille travestimenti (tra l'altro travestendosi spesso
da personaggi nettuniani: marinaio, fumatore di oppio, barbone, ubriacone),
analizza ogni minima traccia con l’immancabile lente d’ingrandimento. Gli basta
ad esempio osservare un cappello per arrivare a dedurre tutto del suo
possessore, quale sia la sua situazione finanziaria, se sia un tipo meticoloso o
sbadato, se a casa abbia o meno l’impianto a gas e finanche se la consorte lo
ami. La sua logica è tutta nel motto che lo contraddistingue:
“Se si elimina l’impossibile quello che resta, per quanto improbabile, non può
che essere la verità”
Questo personaggio trasformista e un po' vanitoso, che si serve di mille nozioni
diverse per risolvere i suoi casi, è fortemente rappresentativo della
personalità Gemelli di Conan Doyle.
Completamente diverso è l’approccio di Jane Marple, l’anziana zitella detective
creata dalla fantasia di Agatha Christie. Miss Marple alla lente d’ingrandimento
preferisce sicuramente i ferri da calza, tiene in pochissimo conto o ignora del
tutto le macchie e le impronte che farebbero la felicità di Holmes, perché per
la Christie c’è un solo luogo d’indagine possibile: l’animo umano, e per
comprenderlo Miss Marple usa un metodo alquanto originale, paragona ogni persona
che incontra agli abitanti del suo paesino, il microcosmo della piccola realtà
in cui ha vissuto per tanti anni è per lei un codice da usare per decifrare la
psicologia di ogni persona. Può capitare ad esempio che si faccia un'idea
precisa di una persona appena conosciuta solo perché, magari, ha lo stesso
sorriso del garzone della pescheria quando ruba uno scellino dai conti. La sua
indagine passa attraverso la comprensione di quanto gli uomini tendano a
ripetere certi schemi comportamentali perché, come dice lei: "La natura umana è
quella che è".
Ma perché proprio il veleno? Questa è in effetti l'arma che ricorre più di
frequente in questo genere di romanzi. Le ragioni sono molteplici. Innanzitutto
perché è un metodo pulito, in questo genere di opere non si indulge mai nei
particolari sanguinosi, il delitto è usato solo come pretesto narrativo e non
viene mai usato per offendere la sensibilità del lettore con scene violente. Il
veleno inoltre si presta meglio a creare i presupposti di un mistero.
Se passiamo agli avvelenamenti più concreti non possiamo non
iniziare da quella che è, almeno nell'immaginario collettivo, l'avvelenatrice
per antonomasia ovvero Lucrezia Borgia.
Lucrezia Borgia
Carta
Astrale
Dobbiamo dire per correttezza che i veri geni del male della
famiglia erano il fratello Cesare e il padre papa Alessandro VI, capaci degli
intrighi più torbidi e delle azioni più efferate. Vera specialità della casa era
la cantarella, una micidiale pozione di arsenico misto a interiora di maiale,
che se ingerita bruciava letteralmente l'intestino della vittima. Riguardo al
tema di Lucrezia leggiamo il commento di Antonia Bonomi: "La prima cosa che
balza agli occhi è Nettuno nello Scorpione, in quarta casa, opposto a Giove. La
famiglia è un covo di vipere, c'è qualcosa di oscuro, l'ambiente è malvagio."
Tra le vittime della morte per sostanze tossiche ci sono certamente anche quelle
casuali. A volte infatti a giocare il ruolo decisivo è solo la fatalità, come
quella di cui fu vittima Bruce Lee che morì per aver assunto un farmaco chiamato equagesic (una specie di super aspirina successivamente ritirata dal mercato)
che fece reazione con l'hashish.
Bruce Lee
Carta
Astrale
E' particolare notare nel tema di Bruce Lee il Sole che sorge ad
oriente, infondo egli fu il volto dell'oriente per il grande pubblico
occidentale. Nettuno è culminante al Medio Cielo, egli morì proprio all'apice
del successo, quando con i tre dell'operazione drago aveva finalmente coronato
il suo sogno di girare un film per Hollywood.
Mata Hari come tutti sappiamo non è morta per avvelenamento, bensì
fucilata in una fredda mattina di ottobre con indosso un abito elegante, un
cappellino italiano e guanti di pizzo.
Mata Hari
Carta
Astrale
Ma l'astrologia può fare luce su un evento tragico
della sua vita. Margaretha prima di divenire
la spia conosciuta come Mata Hari,
era moglie di un maggiore di stanza in Indonesia, qui i due figli piccoli
vennero avvelenati dalla domestica indigena. Nettuno si trova in sesta casa (la
cameriera), Marte che è maestro della quinta casa (i figli) si trova congiunto a
Mercurio ed Urano in nona casa ( la terra straniera).
I CASI DI NETTUNO IN CAMPO VIII
Enrico IV di Francia morì di morte lunga e straziante.
Enrico IV°
Carta
Astrale
Ad avvelenarlo fu un
fanatico cattolico (Giove in dodicesima) che agì in nome del legittimo
tirannicidio. Nettuno è parlante sulla cuspide dell'ottava casa.
Infinito sarebbe l'elenco degli avvelenamenti sospettati e mai provati. Vittime
ne furono anche alcuni papi, come ad esempio Clemente XIV, ucciso probabilmente
a causa del suo intento di sopprimere l'ordine dei gesuiti. Alla morte il suo
cadavere non aveva nulla di umano, labbra e dita nere, pelle ridotta a squame e
ossa polverizzate.
Ultimo papa dalla morte chiacchierata fu Albino Luciani, che presenta anche lui
Nettuno sulla cuspide ottava.
Giovanni Paolo I°
Carta
Astrale
Ad
alimentare le voci di un possibile avvelenamento fu tra le altre cose un
episodio curioso che avvenne venti giorni prima della morte. Il vescovo di
Leningrado in udienza privata bevve per caso un caffè dalla tazza destinata al
pontefice e stramazzò morto al suolo.
Passiamo ad un personaggio diametralmente opposto che presenta ancora Nettuno in
ottava casa.
Moana Pozzi
Carta
Astrale
Moana era
malata di tumore al fegato, e non fatichiamo a crederlo osservando Giove in
dodicesima casa congiunto a Saturno e vertice di una configurazione di aspetti
disarmonici. Il marito Antonio di Ciesco ha però rivelato di averla aiutata a
morire praticandole l'eutanasia.
Ennesimo caso di Nettuno nell'ottavo settore è il Fuhrer. La discussa autopsia
fornita dai russi sui corpi di Hitler e della Braun riscontrò assunzione di
cianuro e un colpo di pistola alla testa. Probabilmente il veleno assunto dai
due per uccidersi tardava ad agire e quindi decisero di finirsi sparandosi.
Adolf Hilter
Carta
Astrale
Come
Hitler molti gerarchi nazisti si uccisero con il cianuro: Himler, Goering,
Rommel e Goebbels (quest'ultimo prima di uccidersi assieme alla moglie
somministrò il veleno ai sei figli perché gli era insopportabile l'idea che
crescessero in una Germania non nazista). Ironia di un destino/nemesi che tutti
loro siano mori con lo
stesso veleno che alimentava le camere a gas.
I casi di Nettuno all'Ascendente
Fin dai tempi di Cleopatra il
veleno è stato il mezzo con cui si uccidono le dive. Certo per una donna che
tiene alla sua immagine è più piacevole l'idea di essere trovata adagiata su un
letto con accanto un flacone vuoto di barbiturici, piuttosto che pensare di
farsi sorprendere come una marionetta scomposta appesa ad una forca
improvvisata.
E' il caso di Dalida che a
20 anni dal primo tentativo (avvenuto in occasione della morte di Tenco) porta a
termine il suo suicidio mettendo in atto un piano lucido ed impeccabile (Asc.
Vergine).
Dalida
Carta
Astrale
Lasciò un biglietto che recitava:
"Perdonatemi, la vita mi è
insopportabile."
Nettuno si leva in dodicesima
casa nel tema di Dalida che condivise il destino del suicidio non solo con Tenco
ma anche con altri uomini a cui fu legata, come l'ex marito il discografico
Lucien Morisse ed il fantomatico sedicente conte di Saint German, falso mago ma
vero squilibrato con cui ella ebbe una storia travagliata. Si sospetta invece sia stata una
messa in scena il suicidio di Marilyn Monroe, forse troppo compromessa
dal suo coinvolgimento con i Kennedy.
Marilyn Monroe
Carta
Astrale
Nettuno è
in prima casa congiunto a Lilith e opposto a Luna e Giove.
Una volta i casi di questo genere venivano eloquentemente commentati con
l'espressione:
"L'hanno suicidata".
Altro caso che ci riporta sugli scenari di inquietanti complotti è quello della
morte di Alexander Litvinenko.
Alexander Litvinenko
Carta
Astrale
Certo non
ci stupisce la sua carriera ai servizi segreti russi, la Luna (immagine) era
nuova (quindi non si mostrava in cielo) e congiunta a Plutone; potremmo forse
immaginare una migliore configurazione per una spia?
Avvelenato in un sushi bar con il terribile Polonio-210 prima di morire accusò
l'italiano Mario Scaramella, il KGB e lo stesso Vladimir Putin (il quale nella
comparazione gli pone Nettuno e Saturno su Venere e sulla cuspide della XII
casa). Restiamo
nella grande madre Russia per quello che è forse il caso più strano macabro e
rocambolesco, ovvero la morte di Rasputin.
Rasputin
Carta
Astrale
Personaggio incredibile: taumaturgo veggente e al contempo ubriacone libertino
(una dualità ben espressa da Nettuno e Plutone in prima casa), il quale arrivò
ad avere un ascendente fortissimo alla corte dello Zar, anche per via della sua
capacità di placare le crisi di emofilia del figlio di Nicola II. Fu personaggio
da taluni venerato e da altri aspramente criticato (come spesso capita a chi
presenta la congiunzione Saturno-Luna, basti pensare a Silvio Berlusconi).
Accusato della più turpe condotta fu vittima di un complotto ordito dal Principe
Jusupov, il quale lo attirò nella propria residenza dove lo aspettava un fatale
banchetto composto da pasticcini alla crema di cioccolato e rose e una bottiglia
di Marsala, il tutto corretto con una spaventosa quantità di cianuro.
Rasputin divorò i dolci e scolò la bottiglia ma, incredibilmente, il cianuro non
ebbe su di lui alcun effetto. Il principe atterrito estrasse il revolver e gli
sparò al petto. Rasputin cadde a terra ma si rialzò immediatamente e cominciò a
guadagnare l'uscita. A questo punto il terrore si impadronì dei congiurati che
fecero di nuovo fuoco senza riuscire a colpirlo, Jusupov si morse il braccio a
sangue per trovare nel dolore la lucidità necessaria a centrare il bersaglio
prima che fuggisse e stavolta colpì Rasputin alla schiena e alla testa. Ma
questi si rialzò nuovamente come fosse Nosferatu. Non sapendo più come riuscire
a finirlo, il Principe ed i suoi lo stordirono a bastonate e lo
gettarono legato nel fiume Moyka dove, finalmente, morì.
L'autopsia evidenziò che i polmoni di Grigori Rasputin erano pieni d'acqua,
questo dimostrò che in effetti egli era sopravvissuto all'avvelenamento e alle
ferite mortali e che solo le gelide acque del fiume avevano potuto infine
vincere il suo cuore di stregone.
UN'ULTIMA RIFLESSIONE
Ci colpisce constatare quanto i pianeti a volte segnino talune vite, per quanto
già straordinarie, in modo tanto fatale. Una constatazione che forse mette un
po' in crisi la nostra fede nel libero arbitrio. Chi è cinico penserà forse che,
in fin dei conti, quello che chiamiamo libero arbitrio altro non sia che quel
po' di corda che il destino ci concede mentre ci tiene saldamente al guinzaglio.
Un'opinione molto più confortante la aveva il grande Goethe che, pur amando
molto l'Astrologia, così si esprimeva:
"Di ogni forza che incatena il mondo
l'uomo si libera se conquista coscienza di sé".

Relazione presentata il 7 giugno 2008 in occasione del VIII Convegno Astrologico
Torinese.
Presentato in forma di conferenza il 17 gennaio 2009 presso la delegazione CIDA
Gruppo Astrologico Sagittarius di Forlimpopoli ed il 12 marzo 2011 presso la
delegazione CIDA Associazione Culturale Jayavidya di Perugia.
graziano.vagnozzi@gmail.com
www.effemeridi.blogspot.com
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